lunedì 4 aprile 2011

Le corna e l'alcol

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Cosa c'è di più naturale delle corna? Le hanno tanti animali. D'altronde, come possiamo facilmente notare, più un animale in natura vive libero, più le corna sono grosse. Pensando all'uomo tutto ciò può essere estremamente discutibile, perchè nella chiara allusione al genere umano sono certamente criticabili certe azioni. Vorrebbe dire che un uomo di spirito libero ha le corna. Ma si...io penso peró alla bellezza di un daino che si fa quasi ammazzare da una macchina... vive libero selvaggio e con le sue corna... eppure rischia di morire malamente... la natura è spietata! La mia era, ovviamente, una provocazione. Ora cambio completamente discorso. Ma perchè non parliamo di quanto è bella la bottiglia del Pampero Aniversario? Tra l'altro, forse, ricoperta in pelle di daino... forse, azzardo... la butto lì. Ciò ci riporterebbe al punto di partenza con un nuovo assunto: i cornuti pensano all'alcol, ma nell'alcol c'è parte delle loro corna. Più bevi Aniversario, più sei cornuto? Sicuramente no. Certo che è anche vero che più si beve Aniversario, più si incrementa il bisogno di bottiglie con attorno la pelle, quindi sono necessarie più uccisioni di animali cornuti. Da qui la genesi del modo di dire "cornuto e mazziato". Cioè la natura ci ha dato l'alcol, l'altro sesso e le corna. Tremendo, a pensarci bene. Ma il problema alla base di tutto sono le corna. Senza corna non ci sarebbe una bottiglia di Aniversario così bella, perché i daini sarebbero meno vistosi e non verrebbero uccisi. Una bottiglia brutta ridurrebbe il consumo del sopracitato prodotto. Le corna poi rovinano il rapporto con l'altro sesso dal punto di vista estetico. Quando noi diciamo "cornuto!" ad una persona, essa si offende perché si immagina davanti allo specchio con queste protuberanze. Se i daini non avessero corna, cosa diremmo ad un povero essere umano vittima di tradimento? "pelluto?" "dentuto?" "mascelluto?" no, non rende. Le corna sono il problema alla base di altri problemi. Le corna e l'alcolismo, peraltro, sono accomunati dal fatto di portare con loro spiacevoli coseguenze come la difficoltà di entrare dalle porte, di salire in macchina.... mi viene da pensare che il cerchio alla testa post sbornia equivalga al peso delle corna.... quindi che un po' tutti, almeno una volta, abbiamo provato cosa vuol dire essere un povero animale portante ramificazioni.

mercoledì 10 novembre 2010

Una vecchiaia serena

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Tra il popolo della rete in questi giorni si sta parlando molto della presunta povertà di Franco Califano e del suo tentativo di ottenere un sussidio statale avvalendosi della legge Bacchelli. Non ci siamo proprio. Prima di tutto: se percepisci ventimila euro l'anno dalla Siae, a 72 anni ti devono bastare. Anche se non ci aggiungi più i compensi delle serate nei locali. Poi, i soldi si possono anche risparmiare, non buttarli via in droga ed amichette per anni ed anni. Fino a qui siamo tutti d'accordo. Il punto è un altro: la legge Bacchelli è fondamentalmente un regalo verso chi non ne ha bisogno. Il requisito fondamentale è non avere un reddito superiore a quello medio della popolazione italiana: esagerato. Al massimo dovrebbe essere non superiore alla media dei pensionati italiani, che è ben diverso. Poi non bisogna aver subito condanne penali irrevocabili: troppo poco. Una semplice reclusione di tre anni per uso di stupefacenti od altro è sufficiente a far decadere ogni possibilità di richiedere aiuti. E infine...capisco che se sei abituato a buttare via carriole di soldi quando ti ritrovi con 1500 euro al mese "versi in uno stato di particolare necessità", ma non è così per tutti. Ti adegui e se rinasci starai più attento.

domenica 24 ottobre 2010

La regina delle alghe

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Domandone della domenica: è giusto che Vanna Marchi sia in gattabuia per circonvenzione d'incapace? Era così convincente e soprattutto credibile da rendere le sue telepromozioni assolutamente insospettabili?
Secondo me andrebbero rinchiusi a vita coloro che hanno comprato da lei. Stiamo parlando ad esempio di alghe scioglipancia vendute a duecentomila lire...con la Vanna che fa un regalo alle prime cento chiamate in arrivo...ed il numero sullo schermo raggiunge cento in quattro secondi scarsi... E la gente telefonava e pagava. E la povera Vanna, voce da heavy metal mancata, viene criminalizzata.
E non volevi, già che c'eri, spendere un bel trecentomila per i numeri vincenti del lotto? E se non vinci vuol dire che hai il malocchio e con una modica somma la Vanna te lo toglieva! E tu, povera persona anziana indifesa e suggestionabile, vieni truffata. Andresti multata per eccesso di ignoranza.
Per dire le cose come sono, Vanna Marchi è una vera artista: pensateci bene, ha creato il format della televendita. Ed i materassi dell'eminflex, la cui offerta "ultimo mese" dura da quindici anni, non sono per nulla diversi dalle alghe della Vanna.

mercoledì 26 maggio 2010

Abbiate pazienza

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Chiedo scusa a tutti coloro che mi seguono, sono tre settimane che non scrivo...è un brutto momento, appena mi ritorna un filo di stimolo non mancherò di tempestarvi di boiate di nuovo. Abbiate un attimo di pazienza.

mercoledì 5 maggio 2010

Casa dolce casa

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In un momento di crisi generale e generalizzata come questo, chi ha dei soldi sotto il materasso farebbe meglio, piuttosto che dormirci sopra, ad investirli nel mattone. E' un bene sicuro, si rivaluta negli anni. E poi adesso è il momento giusto per comprare case, costano poco. Come ad esempio una bella villetta sul lago di Como: 250mila euro e ti metti la vista lago in giardino. Oppure attico a Portofino, con 400mila te la cavi, anche se poi ti costa di più l'ormeggio della barchetta...e perché non prendere un bel 300mq con vista laguna di Venezia? Mezza milionata ed è tuo! Vi sembrano prezzi strani? Troppo bassi? Ma no, sono normali. Un nostro ministro ha pagato 650mila euro un "buco" vista Colosseo...e non ci sono errori...è pure convinto che sia il prezzo giusto, normale, di mercato. E se non lo sa lui, titolare della sedia dello Sviluppo Economico...‏

venerdì 23 aprile 2010

Un pomeriggio da leoni...

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Ecco una brevissima indagine sulla fauna abitante i punti Snai soprattutto nei giorni prefestivi e festivi. Istruzioni per l'uso: non c'è nulla di esagerato, ogni fatto al massimo è raccontato tenendo un basso profilo narratorio.
I più temerari arrivano alla Snai alle 9 a.m. per il canonico cappuccino. con annessa degustazione di acquavite. Cominciano i primi problemi: la lettura dei quotidiani sportivi, presenti nel locale in 3/4 copie ma insufficienti per la clientela. Tra le prime moderate imprecazioni, il problema si risolve con la consultazione congiunta in uno dei  tipici tavolini in metallo. E' gia cominciata la visione delle quote su tutti i monitor accesi: non solo per pensare alle giocate del pomeriggio e della sera, ma per controllare i risultati di tutte le competizioni oltraoceano, quando da noi era notte. Parte dei frequentatori scommettono infatti sull' hockey su ghiaccio made in Usa senza averne mai vista una partita. Si dice che il mattino abbia l'oro in bocca: niente di meglio quindi che aspettare la partenza della prima gara ippica della giornata, magari attorno alle 11. E qui la fauna scommettitrice comincia a presentarci alcune delle sue caratteristiche salienti: urlo incontrollato, ingiurie a divinità di vari credi, capacità di riconoscere la salute del cavallo solamente in base allo sguardo, odio sfrenato verso il telecronista. Ovviamente un eventuale vincitore rimane nell'ombra. Ma è dal primo pomeriggio del sabato che si comincia a vedere la vera natura dell'uomo-Snai: cominciano infatti tutti i campionati di calcio in giro per l' Europa. Il locale raggiunge il massimo dell'affluenza, fino ad arrivare agli spintoni per avere una penna o il posto più comodo al bancone di fronte alle quote; per non parlare poi dei ripetuti tentativi di sorpasso nella fila per le casse. Ogni giocatore si ritiene poi depositario della fede calcistica: i meno scaramantici, cioè quelli che confrontano le proprie schedine con quelle degli amici, guardano chi gli sta  di fronte con un misto di disprezzo e compassione, sicuri della non-vincita altrui. Tanto poi non vincerà nessuno dei due. E' ovvio che il campionato italiano sia il più gettonato di fronte alle televisioni ed argomento di furenti discussioni nel pre-partita ma soprattutto durante la partita stessa: perchè perdere l'occasione di farsi una puntata live? Quando cominciano poi a delinearsi i risultati finali, tra le 16.30 e le 17, si raggiunge il colmo. Alcuni già lasciano la sala appallottolando tutte le loro ricevute, altri, ai quali manca un solo risultato alla vincita, cominciano a scatenarsi in bestemmie e raggiuingono colori della pelle prossimi al violetto. In questo momento in cielo si possono vedere penne biro che volano. I pochi vincitori infine o scappano per non farsi vedere alla cassa e ritireranno il premio il giorno successivo oppure, in segno di scherno, intascano il contante davanti agli sguardi altrui, preoccupandosi però di allontanarsi quanto prima, per evitare reazioni isteriche. Alla fine della giornata calcistica il pavimento del punto Snai è completamente ricoperto di foglietti, schedine perse, carte di gelato e pagine di quotidiano. In ogni tavolino ci sono almeno tre bicchieri da vino o birra vuoti. La situazione si normalizza attorno alle 18.30: c'è infatti una piccolissima pausa cena. Non dimentichiamoci che ci sono molteplici partite di calcio alle 20.45: bisogna recuperare ler forze per tornare sul campo di battaglia e sconfiggere l'incubo-posticipo della serie A.

giovedì 15 aprile 2010

Lo zio d' America?

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Il mondo di Internet è come il Nord America nel 17° secolo: il paese delle grandi opportunità. Ovviamente vuoi buttare via occasioni di business? E perchè limitarsi ai canali tradizionali di lavoro e guadagno? In un grande mondo, c'è spazio eccome per ogni genere di truffatore. Se ne sentono di tutti i tipi, alcune veramente assurde, come e-mail che ti chiedono dati personali per ottenere accrediti o rimborsi. Ma come si fa a comunicare ad un destinatario mail proprie password e codici bancari? La cosa estremamente interessante è che la mail è in un italiano orribile, ed i loghi degli istituti bancari o postali sono molto approssimativi. Però qualcuno prima o poi ci casca. Ma quest'altro tipo di truffa è quasi incredibile. Ti arriva una mail da parte di un funzionario di una banca londinese - come fanno a Londra a sapere la tua mail? Manco fosse la tua banca - che riporta l'esistenza di un deposito presso il suddetto istituto di qualche milione di sterline - così, tanto per gradire.... - appartenuto ad un lontano zio residente negli Stati Uniti e recentemente perito in un incidente aereo - come se un incidente aereo non desse nell'occhio, almeno si poteva scrivere automobilistico - e tu sei l'unico erede, in quanto i tuoi zii di secondo, terzo e quarto grado evidentemente erano tutti zitelli. Come sempre accade in questi casi, qualora si volesse assecondare il mittente, - sigh sigh - il destinatario della mail andrà probabilmente incontro a una richiesta di denaro, di solito trecento, quattrocento euro, necessario per attivare la pratica di trasferimento della tua milionaria eredità  e da effettuarsi attraverso sistemi di trasferimento fondi - tipo Western Union - che renderanno poi impossibile individuare il destinatario, cioè lo zelante e gentilissimo bancario. Riassumendo: una mail da una banca inglese che ti dice che uno zio negli Usa ti ha lasciato milioni di sterline, e ci vuole qualche soldo per avviare la pratica, e tu glieli mandi...Eh si, sei proprio fortunato... Ma d'altronde, se siamo l'unico paese in Europa dove gli indici d'ascolto dei reality show aumentano di anno in anno, ci meritiamo anche queste mail.